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L’Università di Teramo accelera verso un futuro globale. Sotto la guida del rettore Christian Corsi, l’ateneo abruzzese sta vivendo una stagione di forte espansione internazionale: nuovi accordi, reti di cooperazione e programmi di mobilità stanno trasformando UniTe in un laboratorio di conoscenza sempre più aperto al mondo.
Una crescita da record
L’anno accademico 2025/2026 si preannuncia storico: oltre 400 scambi internazionali tra studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo — quasi il doppio rispetto al precedente anno — testimoniano il salto di qualità nel processo di internazionalizzazione.
«È un risultato mai raggiunto prima», ha commentato Corsi, «ma lo consideriamo solo l’inizio di un percorso che porterà la nostra università a un’internazionalizzazione avanzata e duratura».
Accordi e alleanze globali
Negli ultimi dodici mesi UniTe ha stretto 8 nuovi accordi Erasmus e 18 collaborazioni internazionali con università e istituzioni di Europa, America, Asia e Africa.
Tra i nuovi partner spiccano realtà di primo piano come la University of California, che ospita una delle migliori facoltà di Medicina Veterinaria al mondo, e la Tokyo University of Technology, eccellenza nelle bioscienze e biotecnologie.
L’ateneo teramano è inoltre entrato nella rete di cooperazione GCUB, che riunisce le principali università brasiliane.
Oggi UniTe conta 391 accordi Erasmus attivi in 35 Paesi e 22 collaborazioni extraeuropee. Le mobilità Erasmus 2024/2025 hanno già registrato 104 studenti in partenza e 76 in arrivo, oltre a 49 scambi di personale docente e tecnico.
Per il 2025/2026 sono già 229 gli studenti outgoing e 69 gli incoming, con 45 nuove candidature da parte dello staff universitario.
Non mancano le esperienze oltre i confini europei: 22 mobilità in Argentina con il consorzio Cuia, 28 in Asia con il progetto HC, 8 in Africa con Engines, e 27 attraverso il consorzio Commo, che collega università di Albania, Siria, Egitto, Marocco e Giordania.
Si rafforza anche la rete dei doppi titoli, con nuovi accordi siglati in Armenia e Albania, e altri quattro in corso di negoziazione. Inoltre, grazie al progetto Eurema – Europe Employs Abruzzo, cofinanziato dalla Regione, nove studenti potranno vivere un’esperienza formativa europea con ricadute dirette sul tessuto produttivo locale.
Il futuro: qualità, ricerca e responsabilità
«L’internazionalizzazione è il nostro asse strategico di sviluppo», ha spiegato Corsi, sottolineando come UniTe abbia deciso di non aumentare le tasse e di preservare i fondi per la ricerca, anche in un contesto economico complesso.
«Abbiamo scelto di non togliere un euro a ciò che genera crescita e innovazione», ha ribadito il rettore.
Prossima tappa: la presidenza italiana di UniAdrion, la rete che unisce 55 università di dieci Paesi dell’area adriatico-ionica. Corsi sarà il primo rettore italiano a guidarla: «Un riconoscimento importante per l’Abruzzo e una vetrina straordinaria per Teramo».
Per il prorettore Donato Traversa, i risultati parlano chiaro: «Le nostre politiche di internazionalizzazione hanno migliorato non solo i numeri ma anche la qualità delle partnership e delle procedure interne. UniTe è sempre più attrattiva sul piano globale, e continueremo a crescere».
Una crescita da record
L’anno accademico 2025/2026 si preannuncia storico: oltre 400 scambi internazionali tra studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo — quasi il doppio rispetto al precedente anno — testimoniano il salto di qualità nel processo di internazionalizzazione.
«È un risultato mai raggiunto prima», ha commentato Corsi, «ma lo consideriamo solo l’inizio di un percorso che porterà la nostra università a un’internazionalizzazione avanzata e duratura».
Accordi e alleanze globali
Negli ultimi dodici mesi UniTe ha stretto 8 nuovi accordi Erasmus e 18 collaborazioni internazionali con università e istituzioni di Europa, America, Asia e Africa.
Tra i nuovi partner spiccano realtà di primo piano come la University of California, che ospita una delle migliori facoltà di Medicina Veterinaria al mondo, e la Tokyo University of Technology, eccellenza nelle bioscienze e biotecnologie.
L’ateneo teramano è inoltre entrato nella rete di cooperazione GCUB, che riunisce le principali università brasiliane.
Oggi UniTe conta 391 accordi Erasmus attivi in 35 Paesi e 22 collaborazioni extraeuropee. Le mobilità Erasmus 2024/2025 hanno già registrato 104 studenti in partenza e 76 in arrivo, oltre a 49 scambi di personale docente e tecnico.
Per il 2025/2026 sono già 229 gli studenti outgoing e 69 gli incoming, con 45 nuove candidature da parte dello staff universitario.
Non mancano le esperienze oltre i confini europei: 22 mobilità in Argentina con il consorzio Cuia, 28 in Asia con il progetto HC, 8 in Africa con Engines, e 27 attraverso il consorzio Commo, che collega università di Albania, Siria, Egitto, Marocco e Giordania.
Si rafforza anche la rete dei doppi titoli, con nuovi accordi siglati in Armenia e Albania, e altri quattro in corso di negoziazione. Inoltre, grazie al progetto Eurema – Europe Employs Abruzzo, cofinanziato dalla Regione, nove studenti potranno vivere un’esperienza formativa europea con ricadute dirette sul tessuto produttivo locale.
Il futuro: qualità, ricerca e responsabilità
«L’internazionalizzazione è il nostro asse strategico di sviluppo», ha spiegato Corsi, sottolineando come UniTe abbia deciso di non aumentare le tasse e di preservare i fondi per la ricerca, anche in un contesto economico complesso.
«Abbiamo scelto di non togliere un euro a ciò che genera crescita e innovazione», ha ribadito il rettore.
Prossima tappa: la presidenza italiana di UniAdrion, la rete che unisce 55 università di dieci Paesi dell’area adriatico-ionica. Corsi sarà il primo rettore italiano a guidarla: «Un riconoscimento importante per l’Abruzzo e una vetrina straordinaria per Teramo».
Per il prorettore Donato Traversa, i risultati parlano chiaro: «Le nostre politiche di internazionalizzazione hanno migliorato non solo i numeri ma anche la qualità delle partnership e delle procedure interne. UniTe è sempre più attrattiva sul piano globale, e continueremo a crescere».