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TERAMO. «Adesso potremo procedere senza indugi al necessario passaggio finale in giunta e, subito dopo, a bandire la relativa gara».
Così si esprimeva lo scorso 6 agosto l’assessore ai Lavori Pubblici Marco Di Marcantonio, dopo l’annuncio dell’aumento del finanziamento destinato al miglioramento sismico del Municipio di piazza Orsini, chiuso dal terremoto a causa delle gravi lesioni subite.
L’incremento dei fondi, deciso dalla Cabina di coordinamento Sisma 2016, ha portato l’importo complessivo dell’intervento a oltre 10 milioni di euro. Ma, a distanza di settimane, non mancano le critiche.
Il consigliere comunale di Forza Italia, Carlo Antonetti, non usa mezzi termini:
«È l’emblema dello scempio che questa amministrazione sta compiendo da anni. Siamo ancora fermi, nonostante gli annunci trionfalistici di un’amministrazione scadente e di un sindaco piccolo piccolo, ridotto ormai a cerimoniere dei tagli di nastro dei tombini».
Antonetti parla di «vergogna» e di «mancanza di rispetto verso i cittadini e la città stessa»:
«Il Municipio è la casa di tutti i teramani e non può restare in queste condizioni. Il finanziamento è aumentato solo perché si è perso troppo tempo: se l’iter fosse stato concluso nei tempi giusti, non saremmo arrivati a dieci milioni di euro di lavori».
Il consigliere cita anche altri casi simbolici di ritardi:
«Ormai si fanno conferenze per annunciare cantieri che dovevano partire anni fa, come quello del Braga».
Non manca un riferimento al centro storico, che secondo Antonetti «sta morendo»:
«Hanno fatto un sondaggio per i parcheggi e sono arrivate meno di 500 risposte. Il centro è vuoto, si è consentito lo spopolamento e la chiusura di tanti esercizi commerciali».
Il suo affondo finale è amaro e ironico:
«Conviene fare a sorte: estraiamo un cittadino qualsiasi e facciamolo sindaco, tanto non potrebbe fare peggio. Sono passati quasi duemila giorni da quando questa giunta si è insediata: sette anni e mezzo di immobilismo che hanno lasciato la città nel torpore».