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Cambio al vertice dei Carabinieri di Teramo: questa mattina si è insediato il nuovo comandante provinciale, colonnello Massimo Corradetti, ufficiale di lungo corso con un profilo costruito tra indagini antimafia, antiterrorismo e operazioni internazionali.
Veronese, classe 1975, Corradetti porta con sé una carriera segnata da esperienze di primo piano. Dopo la formazione all’Accademia Militare di Modena e alla Scuola Ufficiali Carabinieri, ha iniziato la sua attività investigativa in Sicilia, distinguendosi a Cefalù per l’operazione “Nibbio” che nel 2005 colpì duramente Cosa Nostra. Da allora ha diretto reparti in Puglia e Sicilia, per poi essere selezionato nel 2010 per il ROS, il reparto speciale dei Carabinieri.
La sua esperienza si è intrecciata con alcune delle inchieste più delicate degli ultimi anni: dal contrasto agli anarco-insurrezionalisti a Torino, dove fu sventato un attentato con ricina, fino al femminicidio di Elena Ceste nel 2015. Ha inoltre contribuito all’individuazione, a distanza di cinquant’anni, di tre ex terroristi delle Brigate Rosse legati al sequestro Vallarino Gancia.
Il colonnello ha operato anche sul fronte del jihadismo, con l’operazione “Mido” del 2016 che portò all’arresto di un terrorista dormiente, ed è stato distaccato ad Europol dopo gli attentati di Parigi, all’interno del tavolo europeo sulla sicurezza. Più di recente, dal ROS di Bari, ha partecipato a operazioni decisive contro la mafia garganica, tra cui la cattura dei latitanti Marco Raduano e Gianluigi Troiano.
Corradetti raccoglie ora il testimone dal colonnello Pasquale Saccone, che nel passaggio di consegne gli ha raccomandato un’attenzione particolare alle piazze, cuore della vita cittadina e della sicurezza quotidiana.
Veronese, classe 1975, Corradetti porta con sé una carriera segnata da esperienze di primo piano. Dopo la formazione all’Accademia Militare di Modena e alla Scuola Ufficiali Carabinieri, ha iniziato la sua attività investigativa in Sicilia, distinguendosi a Cefalù per l’operazione “Nibbio” che nel 2005 colpì duramente Cosa Nostra. Da allora ha diretto reparti in Puglia e Sicilia, per poi essere selezionato nel 2010 per il ROS, il reparto speciale dei Carabinieri.
La sua esperienza si è intrecciata con alcune delle inchieste più delicate degli ultimi anni: dal contrasto agli anarco-insurrezionalisti a Torino, dove fu sventato un attentato con ricina, fino al femminicidio di Elena Ceste nel 2015. Ha inoltre contribuito all’individuazione, a distanza di cinquant’anni, di tre ex terroristi delle Brigate Rosse legati al sequestro Vallarino Gancia.
Il colonnello ha operato anche sul fronte del jihadismo, con l’operazione “Mido” del 2016 che portò all’arresto di un terrorista dormiente, ed è stato distaccato ad Europol dopo gli attentati di Parigi, all’interno del tavolo europeo sulla sicurezza. Più di recente, dal ROS di Bari, ha partecipato a operazioni decisive contro la mafia garganica, tra cui la cattura dei latitanti Marco Raduano e Gianluigi Troiano.
Corradetti raccoglie ora il testimone dal colonnello Pasquale Saccone, che nel passaggio di consegne gli ha raccomandato un’attenzione particolare alle piazze, cuore della vita cittadina e della sicurezza quotidiana.