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TERAMO – I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Teramo, insieme ai colleghi delle Compagnie competenti, hanno eseguito nella notte sei provvedimenti restrittivi nei confronti di altrettanti giovanissimi, quattro dei quali minorenni, ritenuti coinvolti in un’organizzazione dedita alla detenzione e allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Le misure, disposte dal gip del Tribunale per i Minorenni dell’Aquila su richiesta della Procura minorile, prevedono il carcere per tre indagati, la custodia in comunità per due (un minorenne e un maggiorenne che all’epoca dei fatti non aveva ancora compiuto 18 anni) e gli arresti domiciliari per il sesto, anch’egli oggi maggiorenne ma minore al momento dei reati contestati.

L’operazione si inserisce in un’indagine avviata nel novembre dello scorso anno, che ha portato alla scoperta di una fiorente rete di spaccio gestita prevalentemente da minorenni, talvolta in collaborazione con soggetti adulti. I clienti, nella maggior parte dei casi coetanei, acquistavano hashish, cocaina e marijuana in diversi punti della città, inclusi luoghi vicino a scuole e aree di ritrovo giovanile.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il gruppo operava con modalità organizzate e continuative, reinvestendo i proventi delle vendite per acquistare nuove partite di droga, alimentando così un circuito illecito stabile e redditizio. Nel corso delle attività investigative sono stati sequestrati circa 2,5 chili di hashish, 200 grammi di cocaina, 100 grammi di marijuana e 4.500 euro in contanti, ritenuti frutto dell’attività di spaccio.

Le indagini hanno inoltre evidenziato come i sei giovani fossero diventati un punto di riferimento per numerosi consumatori teramani, soprattutto giovanissimi. La loro presenza dominante nelle piazze di spaccio cittadine sarebbe stata consolidata anche attraverso accordi con soggetti maggiorenni attivi nello stesso settore illecito, al fine di suddividere le zone ed evitare conflitti.

Il numero di assuntori identificati nel corso dell’inchiesta risulta particolarmente elevato, segno di un fenomeno diffuso e preoccupante che coinvolge fasce sempre più giovani della popolazione.

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