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TERAMO. Vecchie forniture di energia elettrica, fatture rimaste sospese per anni e un credito ceduto a una banca: è questa la vicenda che porterà il Comune di Teramo davanti al giudice.
Secondo quanto emerso, l’amministrazione comunale dovrà rispondere in tribunale per un presunto debito di circa 57mila euro nei confronti di Enel Energia, relativo a consumi risalenti al periodo 2017-2019. A promuovere l’azione legale è la Banca Sistema Spa, subentrata a Enel come cessionaria del credito.

Per far fronte al contenzioso, l’ente ha istituito una Unità di progetto intersettoriale, un gruppo di lavoro composto da dirigenti, tecnici e funzionari di diversi settori comunali — dall’avvocatura ai lavori pubblici, fino ai servizi al cittadino. L’obiettivo è ricostruire nei dettagli la vicenda amministrativa, individuare le responsabilità e predisporre una strategia difensiva.

Il team dovrà analizzare anni di documentazione, passaggi di competenza tra uffici e variazioni intervenute nel tempo. Non si esclude che, nel corso dei lavori, l’Unità possa essere integrata da altre figure interne che in passato hanno avuto un ruolo nella gestione delle utenze energetiche.

Il debito contestato risalirebbe al periodo successivo al sisma del 2016, quando alcune norme straordinarie avevano consentito agli enti locali di posticipare il pagamento delle utenze. Parte delle fatture, secondo quanto ricostruito, sarebbe stata poi saldata, ma il resto — tra capitale, more e interessi — sarebbe rimasto pendente.

La vicenda è seguita dall’assessora agli Affari Generali e Legali Pina Ciammariconi, che ha avviato le procedure per coordinare le attività di difesa dell’amministrazione.
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